SELFIES—LIVING IN THE ERA OF FILTERED PHOTOGRAPHS
Susruthi Rajanala; Mayra B. C. Maymone; Neelam A. Vashi
JAMA Facial Plast Surg. doi:10.1001/jamafacial.2018.0486
Viviamo nell’era dei selfie modificati e del’evoluzione continua degli standard di bellezza. L’avvento e la popolarità di social-media basati sull’immagine hanno posto nell’arsenale di tutti Photoshop e filtri. Con pochi colpi su Snapchat puoi inserire sul tuo selfie una corona di fiori o orecchie da cucciolo. Un piccolo ritocco su Facetune può levigare la tua pelle e rendere i tuoi denti più bianchi e gli occhi e le labbra più grandi. Una rapida condivisione su Instagram, ed arrivano molti like e commenti. Questi filtri ed editing sono diventati la norma, alterando la percezione di bellezza del mondo intero.
Con la diffusione delle tecnologie di foto-editing attraverso le applicazioni quali Snapchat e Facetune, il livello di “perfezione” fisica precedentemente visto solo nelle celebrità o nei beauty magazine adesso è su tutti i social media. Così come queste immagini sono diventate la norma, così le percezioni della bellezza stanno cambiando in tutto il mondo, e questo può condizionare l’autostima di una persona scatenando il il disordine dismorfico del corpo “argomentano i ricercatori del Boston Medical Center (BMC) nel Viewpoint della rivista JAMA Facial Plastic Surgery.”
Il disordine dismorfico del corpo (Body Dysmorphic Disorder) è l’eccessiva preoccupazione per un difetto apparente e si manifesta in alcune persone capaci di arrivare ad avere atteggiamenti estremi nei confronti di queste imperfezioni che vogliono a tutti i costi nascondere. Questo può includere l’impegnarsi in comportamenti compulsivi come il disturbo da escoriazione ed il visitare dermatologi o chirurghi plastici sperando possano cambiare il loro aspetto. La patologia affligge circa il 2% della popolazione ed è classificata come un disturbo ossessivo-compulsivo. Gli autori del Viewpoint fanno riferimento a studi che mostrano come ragazze adolescenti solite a manipolare le loro foto sono più preoccupate del loro aspetto fisico e vanno in cerca dei social media come mezzo di riscontro. Un’ulteriore ricerca mostra che il 55% degli interventi di chirurgia plastica sono per pazienti che vogliono migliorare la loro apparenza nei selfie.
Articolo originale:
https://jamanetwork.com/journals/jamafacialplasticsurgery/article-abstract/2688763
Rivista commentatrice:
Ottobre 2018