L’estate è alle porte e di conseguenza la cosiddetta “prova costume” è sempre più vicina.
Come noto per essere in forma sarebbe necessario prestare attenzione al proprio benessere ed al mantenimento del proprio fisico tutto l’anno. Ma questa sana abitudine spesso viene dimenticata, accantonata grazie alle coperture dei periodi più freddi e dei buoni propositi. Cosa fare all’ultimo momento? Sicuramente un’alimentazione più equilibrata e un approccio a qualche attività sportiva sono un ottimo ed essenziale punto di partenza per migliorare il proprio aspetto, ma in così poco tempo i risultati non sono mai quelli attesi…
È utile quindi ricorrere ai trattamenti di medicina estetica, specifici per la riduzione dei più temuti inestetismi corporei, come le adiposità localizzate o la Panniculopatia Edemato Fibro Scerotica (PEFS), nota con l’errato termine di “cellulite”. Anche se queste due manifestazioni del sottocutaneo sono spesso confuse, in realtà presentano numerose differenze:
Tra gli aiuti “dell’ultimo minuto” per ridurre gli inestetismi della cellulite e delle adiposità localizzate si può ricorrere ad esempio alla cavitazione, un trattamento dermo-estetico non invasivo basato sull’uso degli ultrasuoni. La cavitazione è di per sé un fenomeno fisico che consiste nel passaggio di stato dell’acqua da liquido in gas. Per ottenere questo effetto si utilizzano appunto gli ultrasuoni che agiscono creando una graduale disgregazione delle cellule adipose: i lipidi all’interno dell’adipocita fuoriescono nell’interstizio e questo meccanismo determina una riduzione del volume del tessuto adiposo.
Il meccanismo d’azione si basa sull’utilizzo di ultrasuoni a bassa frequenza, in grado di penetrare all’interno dei tessuti cutanei giungendo solo così sino all’ipoderma, dove possono agire.
Quando un’onda acustica attraversa un liquido si creano variazioni di pressione interna che generano “bolle”. In seguito all’emissione degli ultrasuoni sull’area da trattare la loro implosione produce un’onda d’urto che agisce variando la permeabilità della membrana cellulare degli adipociti ipertrofici, favorendo così l’espulsione dei lipidi accumulati in eccesso. I lipidi fuoriusciti vengono fluidificati per essere poi rimossi attraverso il sistema circolatorio ed eliminati attraverso il sistema linfatico e l’apparato renale.
Gli ultrasuoni utilizzati dagli strumenti accreditati sono molto selettivi, limitano specificatamente la loro azione al tessuto adiposo, evitando di danneggiare gli altri tessuti e organi adiacenti all’area trattata.
Le aree corporee trattabili con la cavitazione sono:
- Braccia
- Addome
- Fianchi
- Glutei
- Culotte de cheval
- Cosce
- Ginocchia
Tale metodica deve essere utilizzata da mani esperte (medico), se non altro per la possibilità di incorrere in qualche modesta controindicazione, dovuta ad esempio alla presenza di capillari in eccesso sulla zona da trattare, varici o altre lesioni della pelle.
Bisogna sempre ricordare che il trattamento non è indicato per le donne in gravidanza ed allattamento ed a soggetti portatori di dispositivi medici impiantabili attivi (peacemaker, defibrillatori, etc); l’uso è inoltre ovviamente sconsigliato ai bambini di età inferiore ai 12 anni.
La cavitazione può garantire anche all’ultimo minuto apprezzabili risultati, tuttavia è durante l’anno che è necessario impegnarsi per ottenere i risultati estetici desiderati: mantenendo uno stile di vita appropriato, che preveda un’attività fisica costante, una dieta equilibrata, un’attenzione al proprio corpo con prodotti cosmetici che possano coadiuvare le eventuali terapie disponibili per il trattamento della PEFS e delle adiposità localizzate.
Ricordarsi in tutti i casi che è preferibile non aspettare “l’ultimo minuto” per tornare in forma, anche per ricorrere all’aiuto del medico, che potrà prescrivere e consigliare le migliori soluzioni nei periodi più consoni e senza fretta…