Frutto di tre anni di sviluppo Dermatology Assist, questa app potrebbe sottovalutare la gravità di una malattia o creare overdiagnosi.
Addio dita valenti che saggiano, tastano ed esercitano pressioni di ogni sorta e addio occhi esperti che indagano e scrutano avvicinandosi spesso con lenti di ingrandimento su porzioni più o meno estese di pelle reale di pazienti in presenza. Contemporaneamente alla nascita di Dermatology Assist di Google, uno strumento diagnostico basato sull’intelligenza artificiale in grado di diagnosticare 288 malattie di pelle, capelli e unghie, attraverso una fotografia caricata dal paziente stesso su un’apposita app nascono anche numerose e legittime domande sulla sua efficacia e sicurezza. Quanto è il margine di errore di una diagnosi epidermica virtuale? Basta una diagnosi da remoto per essere sicuri di “avere salva la pelle”?