Telogen effluvium stagionale: notevole caduta di capelli, periodo limitato

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Per “Telogen Effluvium” si intende una caduta massiva di capelli per un periodo limitato di tempo. Pur essendo un fenomeno che genera in chi lo vive una grande ansia e timore di una incipiente calvizie, si tratta di un fenomeno piuttosto diffuso e per lo più autolimitato e reversibile: può essere associato a momenti di stress psico-fisico, a squilibri ormonali, come nel post-parto ad esempio, e specialmente durante l’allattamento.

Fattori di perturbazione dell’equilibrio del capello possono essere estrinseci come sostanze chimiche contenute in alcuni prodotti cosmetici (ad esempio una reazione abnorme alle tinture), o fattori esogeni come un’eccessiva esposizione ai raggi solari durante l’estate, che poi può generare una caduta superiore alla media in autunno.

La normale caduta dei capelli è un fenomeno fisiologico che riguarda tutti gli individui, con una media di caduta di circa 50/70 capelli al giorno o più. È la fase finale del ciclo del capello: normalmente il capello cade quando il follicolo ne ha già prodotto uno nuovo pronto a sostituirlo. Le diverse fasi della vita del capello sono state studiate approfonditamente e negli ultimi anni sono state ricodificate: così, accanto alle tradizionali fasi dette anagen, catagen e telogen, rispettivamente fase di crescita, di involuzione e di caduta del capello che si susseguono ciclicamente lungo un arco variabile di tempo, si sono aggiunte nuove fasi nella cinetica follicolare.

Nell’ambito del telogen effluvium particolare importanza assume il momento in cui il capello si disancora all’interno del follicolo, ma resta in sede. Questo è il momento della mitosi cellulare della matrice del capello.

Il distacco del capello che ha esaurito il suo ciclo vitale è favorito dai traumi meccanici: per questo la maggior parte dei capelli cade durante il lavaggio e la spazzolatura. Ci sono periodi dell’anno in cui i capelli cadono di più, soprattutto in autunno, ma per molti anche la primavera può essere un momento critico. Per chi lo vive rappresenta comunque un momento di grande disagio ed il ricorso alle cure dello specialista, dermatologo- tricologo, si rende in certi casi necessario. Nel caso di un fenomeno in fase acuta, cioè di breve durata, basterà intervenire sulle cause che hanno provocato la caduta dei capelli ed attendere che ricrescano naturalmente.

Diverso è il caso del cosiddetto Telogen effluvium (TE) cronico, fenomeno per il quale in un periodo sufficientemente lungo, alla caduta di grandi quantità di capelli non farà seguito una ricrescita di pari entità, dando luogo ad alopecia o calvizie di varia intensità che richiedono apposite cure. Nel valutare la salute del capello del paziente ci sono, naturalmente, molti fattori da considerare: innanzitutto il numero e la tipologia del capello, molto diversi nei diversi individui, così come cambia soggettivamente il diametro del capello, altra caratteristica di cui occorre tenere conto. Necessita poi indagare sulle possibili cause del TE cronico: non solo quelle sopra riferite, ma anche malattie sistemiche croniche (infettive metaboliche o neoplasiche), gravi malattie psichiche, uso e abuso di farmaci (retinoidi, interferone, allopurinolo, anticonvulsivanti, antitiroidei, betabloccanti, eparina, litio, dicumarolici, vitamina A, etc.), distiroidismi. Anche la carenza di alcuni elementi fondamentali nell’organismo può causare TE cronico. Fra questi, lo zinco ed il magnesio sono fondamentali per la fisiologia pilare, pur non essendo presenti nella struttura del capello. Il prematuro ingresso nella fase telogen può essere dovuto dunque anche ad una alimentazione sbagliata. I disordini alimentari, del resto, oltre all’Effluvium, possono arrecare altre tipologie di danni alla capigliatura: debolezza, opacità, ecc. Va però tenuto presente che non sempre esiste una causa chiara per questo problema e che spesso si tratta di elementi concomitanti difficilmente individuabili. Esistono inoltre casi di Effluvium di tipo infiammatorio, spesso associati a dolore del cuoio capelluto.

Lo stress è anche troppo facile da indicare come causa principale di una forte caduta dei capelli, sebbene sia vero che terminazioni sensitive liberino la sostanza P, un neurotrasmittore dal ruolo infiammatorio che può generare l’Effluvium. Sicuramente quindi lo stress può peggiorare il quadro. In tutti i casi comunque il TE non va confuso con l’alopecia androgenetica, cioè la perdita dei capelli legata alla predisposizione genetica o all’età.

Un’attenta anamnesi del paziente e analisi di laboratorio mirate sono quindi gli elementi fondamentali per una diagnosi certa ed una terapia adeguata. Esistono poi test di valutazione che riguardano la conta dei capelli caduti attraverso i cosiddetti Wash test (ovvero il lavaggio a distanza di cinque giorni dall’ultimo effettuato, con raccolta dei capelli caduti) ed il Pull test (durante il quale il medico tira delicatamente i capelli del paziente e ne valuta la quantità caduta), per avere un’idea più precisa dell’entità del fenomeno, oltre all’osservazione al microscopio per vedere se ci sono alterazioni di tipo morfologico-strutturale.

È importante dunque, onde evitare confusioni e terapie sbagliate, che ci si affidi ad uno specialista esperto, in grado di distinguere fra le diverse problematiche tricologiche in base ai dati oggettivi raccolti nelle sue osservazioni.

La terapia farmacologica più appropriata in caso di TE cronico si basa sull’assunzione di steroidi topici e sistemici, come il prednisolone, la clorochina e l’idrossiclorochina, il minoxidil. Va infine tenuto presente che la cura deve essere prolungata e scrupolosamente seguita dal paziente per ottenere una guarigione, anche completa.

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Author: Gigas_aideco