I PARTE: Il tessuto adiposo
Il tessuto adiposo, definito connettivo sottocutaneo, ricopre uniformemente e talora in pliche i tessuti sottostanti, e precisamente le fasce muscolari ed il periostio. Quindi esiste una continuità anatomica tra derma, ipoderma e muscolatura volontaria, in altre parole “unità microvascolo-tessutale”, dove tra le maglie del connettivo trova alloggiamento il “pannicolo adiposo sottocutaneo”, tessuto connettivo fibrillare lasso con reti elastiche, che comprende nelle sue maglie lobuli adiposi, separati da un sistema di lamelle a decorso verticale od obliquo, i cosiddetti retinacoli. Vi è un continuo e rapido turnover nell’immagazzinamento e nell’utilizzazione dei lipidi: la ricca irrorazione capillare del tessuto adiposo è un presupposto essenziale per lo sviluppo e la formazione degli adipociti, e per lo svolgimento delle sue funzioni.
E’ noto che quanto più spesso è il pannicolo, tanto minore è il flusso per unità di peso. Il tessuto adiposo è il più grande serbatoio di energia dell’organismo.
E’ costituito quasi esclusivamente da trigliceridi (glicerolo esterificato da tre molecole di acidi grassi) e contiene solo piccole quantità di fosfolipidi e di esteri del colesterolo, oltre ad una piccola quota di NEFA (acidi grassi liberi). Dalla fisiologia si desume che oltre il 90% del “grasso” che si deposita nel tessuto adiposo è di provenienza epatica. Osservando il tessuto connettivo che circonda i lobuli adiposi si riscontra costantemente una ricchissima vascolarizzazione con numerose arteriole e venule, specialmente in corrispondenza delle cosiddette “papille adipose” al confine dermo-ipodermico. Per rispondere alla domanda di energia dell’organismo, che è fornita dal grasso, è verosimile che la microcircolazione del tessuto adiposo sottocutaneo debba venir mantenuta integra nel contesto del lobulo, anche quando il flusso sanguigno di altre aree della cute sovrastante sia ridotto.Appare perciò significativo e di grande importanza fisiologica che il tessuto adiposo sia del tutto sprovvisto di anastomosi artero-venose. In sostanza, la microcircolazione del lobulo deve essere mantenuta a tutti i costi, indipendente da situazioni contingenti che possano compromettere velocità e volume di flusso.
Vista la connessione tra i più piccoli vasi sanguigni ed il tessuto adiposo; viste le relazioni tra neoadipogenesi e capillari, tra velocità di flusso microcircolatorio e deposizione di lipidi e stabilito che una circolazione lenta promuove la lipogenesi ed una circolazione rapida la lipolisi, alterazioni di questo complesso di situazioni portano alla sclerosi, con totale sostituzione del substrato contrattile dei cuscinetti endoarteriosi da parte di connettivo scleroialinotico, evidenziando l’importanza del microcircolo del tessuto adiposo nella genesi della PEFS.