IV PARTE: Igiene intima maschile
APPARATO GENITALE MASCHILE
Se l’igiene intima femminile è più spesso oggetto di studio e quindi di interesse dal punto di vista “commerciale”, per quanto riguarda l’igiene intima maschile il discorso è molto diverso. Non solo la letteratura medica è molto scarna in proposito, ma anche l’interesse del mondo cosmetico non si è sviluppato in tal senso, e forse questo è dovuto alla mancanza di base di una ‘consapevolezza’ maschile sulla necessità di una corretta detersione della zona genitale.
Alla base di una corretta detersione delle parti intime nell’uomo, ci deve essere necessariamente una conoscenza adeguata della fisiologia dell’apparato genitale maschile.
Al momento della nascita, il prepuzio è sovrabbondante, adeso al glande, e termina con un restringimento lasciando libero il meato uretrale; questa protezione del glande è necessaria nelle prime fasi di vita per proteggerlo dal contatto con le feci e l’urina, protezione alla quale contribuisce anche il lisozima, presente nel collagene in questa zona di adesione, con proprietà antibiotiche naturali. Con la crescita del pene nei primi anni di vita, l’adesione del prepuzio al glande progressivamente si riduce, e contemporaneamente si allarga la naturale fimosi, fino a una completa retrazione. Questo processo ha una notevole variabilità interindividuale e termina generalmente prima della pubertà.
Durante la pubertà, il pene ricomincia a crescere mentre il prepuzio, frenato nella sua retrazione dal frenulo, non sempre segue di pari passo questa crescita.
Per quanto riguarda l’influenza della circoncisione sull’igiene della regione peniena, ricordiamo che la nascita di questa pratica, al di là dei contesti etnici e religiosi, è legata proprio al fatto che, evitando la permanenza dello smegma nel solco balano-prepuziale, si voleva facilitare l’igiene della zona. Lo smegma è un liquido bianco di consistenza semisolida che si forma dalla secrezione delle ghiandole sebacee presenti sulla corona del glande con la commistione di cellule desquamate del glande e del prepuzio, e si raccoglie e ristagna, nei soggetti non circoncisi, nel solco dietro la corona del glande. In realtà lo smegma è visibile solo quando l’igiene locale non è frequente e corretta; in caso di buona igiene infatti, la secrezione delle ghiandole sebacee, utile a far scorrere la pelle del prepuzio sul glande, non è neanche visibile. Ricordiamo inoltre che questa sostanza oleosa fisiologicamente presente rappresenta una barriera fisica nei confronti di agenti esterni potenzialmente lesivi (batteri, funghi, coloranti dei tessuti etc.). Il ristagno dello smegma, invece, favorisce una crescita eccessiva di batteri e funghi (che sono presenti normalmente in questa zona, come nei genitali femminili) con conseguenti balaniti e/o balanopostiti.
DETERSIONE INTIMA NELL’UOMO
Quando si parla di igiene intima maschile, bisogna perciò considerare queste differenze fisiologiche legate all’età. L’igiene del bambino si fonda essenzialmente sul rispetto della fisiologia e sulla delicata detersione delle parti a contatto con le feci, senza forzare il distacco del glande dal prepuzio. Nel periodo invece in cui si ha un parziale scollamento è opportuno lavare, sempre con delicatezza, la parte scollata, eventualmente aiutandosi con una siringa a punta arrotondata o con l’acqua in leggera pressione. Nell’uomo adulto, l’obiettivo primario della detersione è quello di asportare lo smegma e le eventuali sostanze presenti che possano irritare le mucose. Il soggetto che non effettua la detersione dello smegma in quanto poco incline all’uso del lavarsi incorre nella possibilità di sviluppare patologie batteriche e virali locali in misura maggiore rispetto a chi si lava o a chi è circonciso. Consideriamo però che è altrettanto frequente il riscontro di patologie da eccesso di detersione; l’uso di saponi con basi lavanti eccedenti in tensioattivi o l’uso troppo frequente degli stessi può infatti favorire l’insorgenza di balaniti o balanopostiti, poiché vengono rimosse le sostanze oleose che le mucose stesse producono, e si crea un contatto diretto con sostanze tossiche presenti tra l’altro nei coloranti dei tessuti usati per gli indumenti intimi o nei residui di detersivo non ben risciacquato durante il lavaggio. Appare quindi quanto mai opportuno che l’industria proponga dei detergenti dedicati alle tre fasce di età (infante, adolescente, adulto) formulati in modo da rispettare le necessità di detersione ed evitare possibili danni. Dato il continuo aumento della aspettativa di vita, è anche probabile che divenga opportuno formulare un detergente per l’età avanzata, utile soprattutto in situazioni in cui la normale detersione sia impedita da patologie di varia natura.
Il problema reale che si riscontra quando si parla di detersione intima maschile è che, nella pratica comune, la maggioranza degli uomini usa lo stesso detergente utilizzato dalla propria partner, e quindi verosimilmente a pH acido, o, ancor più spesso, utilizza per le zone genitali il detergente con cui solitamente fa la doccia o si lava mani e viso, che verosimilmente probabilmente è a pH alcalino e può contenere tensioattivi aggressivi. Proprio per questo le industrie cosmetiche stanno elaborando, in questi ultimi anni, linee di prodotti destinati specificatamente all’igiene intima maschile; questi prodotti hanno generalmente un pH neutro o leggermente acido, che rispetta la cute dei genitali esterni maschili.
L’uomo perciò deve seguire alcune semplici regole:
- avere una cura costante delle sue parti intime, lavandosi i genitali almeno due volte al giorno e dopo ogni rapporto sessuale, sollevando il glande per essere sicuro di rimuovere bene le secrezioni che si raccolgono nel solco balano-prepuziale
- lavarsi completamente: oltre al pene, bisogna lavare anche lo scroto che, essendo una zona ricca di peli e ghiandole sebacee, è spesso soggetto a una sudorazione maleodorante
- utilizzare detergenti specifici, delicati, clinicamente testati per garantire la massima tollerabilità e a pH neutro o leggermente acido (5.5)
- usare il preservativo per evitare malattie a trasmissione sessuale: è da indossare dall’inizio alla fine del rapporto e da non dimenticare mai in caso di rapporti anali, anche se si è monogami, perché nel retto c’è una flora microbica estremamente abbondante
- controllare i genitali: l’uomo può approfittare della detersione quotidiana dei genitali per controllare forma e volume dei testicoli, le cui eventuali modificazioni potrebbero essere la spia di importanti malattie (come il tumore del testicolo)
CONCLUSIONI
Una corretta igiene intima riconosce come momento fondamentale la detersione; questa non può prescindere dalla conoscenza della fisiologia dell’apparato genitale esterno nei due sessi.Il rispetto del pH delle mucose genitali è fondamentale non solo nella donna, ma anche nell’uomo.La scelta del detergente intimo deve essere perciò accurata, e deve tener conto oltre che delle caratteristiche cosmetiche, anche dell’età e delle specifiche esigenze del consumatore.Sono perciò da guardare con sospetto quei prodotti indicati ‘per uomo-donna’, o ‘per la donna a tutte le età’, o addirittura ‘per tutta la famiglia’, mentre sono da preferire prodotti detergenti specifici destinati ai due sessi e, in particolare per la donna, a età differenti.
Si ringrazia per il significativo contributo scientifico il Dr. Giulio Biagiotti, andrologo