Intervista al Professor Vincenzo Bettoli
Medico Dirigente di 1° livello nel Dipartimento di Medicina Specialistica, Sezione di Dermatologia, presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara
Professore a Contratto presso l’Università di Ferrara
Professor Bettoli, in base alla sua lunga esperienza di cura e di studio dell’Acne Vulgaris, ci può innanzitutto dare alcuni dati, riguardo l’attuale incidenza di questa patologia sulla fascia di popolazione più colpita, quella degli adolescenti?
Siamo purtroppo ad una percentuale molto elevata di soggetti acneici fra i ragazzi: ne risulta affetta una percentuale che si aggira fra l’80 ed il 90% della popolazione giovanile, con una maggiore incidenza nelle ragazze, specialmente quelle di età compresa fra i 13 ed i 15 anni, rispetto ai soggetti di sesso maschile, i quali risultano maggiormente colpiti fra i 15 ed i 17 anni.
Quali sono le cause della cosiddetta Acne giovanile?
Oggi abbiamo qualche informazione in più su quali sono le cause che scatenano questa reazione infiammatoria. Oltre alla ben nota occlusione del follicolo pilifero, responsabile della comparsa delle lesioni, conosciamo i meccanismi che sviluppano e facilitano il processo.
Un ruolo importante gioca il batterio Propionibacterium acnes, presente naturalmente sulla cute umana, ma che, pur non essendo di per sé un agente infettante, scatena nei soggetti predisposti la reazione infiammatoria che dà luogo all’acne.
Aggiungerei anche, onde sfatare un diffuso luogo comune, che l’infiammazione non si espande sul viso o sulle altre parti colpite perché i ragazzi affetti si toccano o grattano o schiacciano le pustole, scatenando così una reazione ‘infettiva’ a catena, poiché i batteri sono già presenti su tutta la cute. Il fatto di non toccarsi resta comunque importante per non peggiorare l’aspetto delle lesioni.
Altro ruolo importante evidenziato negli studi di questi ultimi anni, è quello dei grassi prodotti dalla ghiandola sebacea. Nei soggetti acneici questa produce più sebo e con un maggior contenuto di acidi grassi, particolarmente irritanti. Uno di questi è, ad esempio, lo squalene , che nel sebo dei soggetti predisposti è presente in quantità superiore alla norma. Gli acidi grassi subiscono un processo di ossidazione e diventano perciò agenti di infiammazione.
Tutto questo ha importanti risvolti nella terapia. Prodotti in crema agiscono nel senso di una modificazione della composizione di questi grassi contenuti nel sebo.
A proposito di terapia, quali sono le indicazioni più utili che suggerisce ai suoi pazienti per rendere la cura più efficace?
Innanzitutto la terapia più efficace per l’acne è una terapia combinata, che si può attuare sia con soli topici che con topici e sistemici con effetti complementari, perché atti ad intervenire su tutti i meccanismi che presiedono all’insorgenza e all’aggravarsi dell’acne, una patologia multi-fattoriale. Occorre semmai sottolineare l’importanza della regolare applicazione delle creme prescritte, perché spesso, soprattutto con l’approssimarsi della bella stagione, si tende a diminuire l’uso dei farmaci ad uso topico, ritenendoli in qualche modo “inferiori” rispetto a quelli ad uso sistemico.
Quale importanza rivestono gli ormoni nello sviluppo dell’Acne?
A monte di tutti i suddetti meccanismi fisiologici che causano l’acne, ci sono nella maggior parte dei casi gli ormoni. Non sono sempre gli unici fattori scatenanti, per la verità. In certi casi la reazione può essere innescata da sostanze nocive ed irritanti disperse nell’ambiente, come i derivati del cloro o la diossina, che, come si è visto purtroppo in alcuni grandi disastri ambientali, può causare, insieme a tante altre patologie, gravi reazioni infiammatorie come l’acne.
È necessario avere sempre l’anamnesi completa del paziente, naturalmente.
Anche un fattore genetico di ereditarietà è spesso presente, soprattutto nel paziente affetto da acne grave. Alcuni geni che presiedono allo sviluppo di caratteristiche favorevoli all’insorgenza di questa patologia sono stati chiaramente individuati. Si è visto, in pratica, che nei soggetti acneici esiste un numero superiore di recettori ed una loro maggiore attività, rispetto ai soggetti non acneici.
Che ruolo può svolgere un’alimentazione scorretta nello sviluppo o nel peggioramento dell’Acne?
In realtà un’alimentazione sana è sempre auspicabile, non solo nei soggetti acneici. Nel caso specifico di questa patologia, però, occorre sfatare il mito che alcuni alimenti come la cioccolata o i fritti, per citarne alcuni, siano causa diretta dell’acne. La rilevanza clinica degli alimenti per questa patologia non è dimostrata. Certo è che se il paziente con acne è in sovrappeso o ha un’insulino-resistenza, sarà comunque opportuno che segua una dieta bilanciata, a prescindere dal fatto che soffra di acne.
Un alimento che potrebbe avere una relazione di causa-effetto con l’acne sembra essere il latte, ma anche qui bisogna essere cauti, visto che non esistono ancora dati certi in proposito.
Quali sono gli elementi che fanno propendere per una diagnosi certa e tempestiva dell’Acne?
Dipende dal numero degli elementi presenti, ma, soprattutto, dalla presenza dei punti neri che sono il segno clinico costante dell’acne. In tutti i modi, nel dubbio, è sempre bene sottoporsi ad una visita specialistica presso il proprio dermatologo, perché una diagnosi ed una terapia precoci evitano la formazione di quelle antiestetiche cicatrici che permangono sulle zone colpite e recano grandi disagi a chi ne è affetto.
I punti neri vanno sempre rimossi?
Assolutamente sì, poiché costituiscono veri e propri tappi dei follicoli pilo-sebacei, che bloccano la fuoriuscita di materiale con un alto potenziale infiammatorio: batteri, cellule di parete, sebo, contenuti all’interno del follicolo, dando il via al processo infiammatorio che presiede alla formazione dei comedoni.
Naturalmente l’eliminazione dei punti neri va fatta rispettando tutte le norme igieniche, detergendo la cute, disinfettando ed ammorbidendo la parte, usando dei guanti sterili, ecc. Una volta liberato il condotto, l’uso regolare dei farmaci topici prescritti provvederà ad impedirne la nuova formazione.
Qual è il tipo di detersione più indicata per un paziente affetto da Acne?
Innanzitutto la detersione non è una terapia: la detersione agisce in superficie, ma la battaglia contro l’acne si gioca in profondità, al livello del derma. Rappresenta comunque un momento importante per la cura della pelle, perché elimina le impurità e le scorie sulla superficie della cute e serve ad eliminare i prodotti, anche terapeutici, applicati precedentemente.
Alcuni prodotti detergenti possono essere parte integrante della terapia, soprattutto in una prima fase, ma devono contenere sostanze specifiche, atte ad essere assorbite dalla cute. Tali sono ad esempio i detergenti a base di benzoil perossido, il quale, lasciato sulla cute per 4/5 minuti sotto forma di schiuma, svolge il suo compito antisettico e diminuisce il numero dei comedoni.
Il paziente, che normalmente ha una pelle grassa, tende nel corso della terapia ad avere una pelle sempre più secca, ecco perché nel corso di una terapia normalmente lunga, i prodotti vanno via via ripensati e rimodulati.
Gli adulti possono essere colpiti dall’acne?
Certamente. L’acne può manifestarsi o protrarsi anche in età adulta. Naturalmente in questo caso abbiamo un numero di casi inferiore, ma sempre significativo: al momento circa il 15% delle donne ha manifestazioni di acne dopo i 25 anni, contro il 4% dei maschi adulti. Le cause sono le stesse dell’Acne giovanile, sebbene nel caso delle donne almeno, il fattore ormonale, specie quello legato allo stress, sia preponderante.
Quali sono i trattamenti più efficaci per eliminare o ridurre le cicatrici post-acneiche?
Esistono attualmente molte possibilità di trattamento delle cicatrici, dai diversi tipi di peeling, al needling, al TCA CROSS (Trichloroacetic AcidChemical Reconstruction of Skin Scars), alle tecniche chirurgiche o alle creme con retinoidi. Ma il sistema migliore per evitarne la formazione resta sempre la prevenzione: curare tempestivamente l’acne, eviterà al paziente di dover ricorrere a fastidiosi e costosi trattamenti in seguito.
Il sole fa bene all’acne?
Riguardo all’esposizione solare occorre premettere che i benefici possono essere legati in primis alla tipologia di radiazioni: in realtà solo gli UVA, e solo per una banda ristretta, possono essere di aiuto. Viceversa, le radiazioni UVB possono essere molto dannose e peggiorare lo stato infiammatorio della cute acneica. Occorre pertanto ricorrere a prodotti solari con protezione specifica.
Oltre alla qualità, anche la quantità dei raggi solari va tenuta sotto controllo: non bisogna mai esporsi fino ad arrivare all’arrossamento, all’eritema solare, poiché questo provoca un ispessimento dello strato corneo che facilita l’occlusione del follicolo, peggiorando la situazione.
Il sole è importante anche rispetto ad un’altra problematica che riguarda i pazienti in terapia per l’acne: la fotosensibilizzazione alle tetracicline, che sono gli antibiotici più utilizzati nella cura di questa patologia, nella terapia sistemica utilizzate con successo da oltre 40 anni. Genericamente si ritiene che le tetracicline inducano fotosensibilità, ma ciò è vero solo per alcune e non per altre. È opportuno perciò, onde evitare fenomeni di fotosensibilizzazione, che il medico prescriva, soprattutto nella stagione estiva, quelle non fotosensibilizzanti, in modo da non interrompere una terapia che va seguita con regolarità e costanza fino alla soluzione del problema. Ciò vale anche per i medicinali ad uso topico, naturalmente.
Quali altri farmaci sono importanti per la cura dell’acne?
Un altro farmaco importante nella terapia anti-acne è l’isotretinoina, derivato della vitamina A, che si usa per via orale. È un farmaco molto efficace nella cura dell’acne, con un’unica importante controindicazione: assunto in gravidanza può creare gravi malformazioni al feto. Ecco perché dal momento dell’inizio della terapia, la paziente deve escludere un’eventuale gravidanza fino alla fine della cura.
Infine non dimentichiamo l’importanza dei farmaci topici nella cura dell’acne: come già detto, sono fondamentali per la buona riuscita della terapia e la loro applicazione deve essere sempre regolare, se si vogliono conseguire i risultati sperati. Anche in questo campo la ricerca fa continui passi avanti, il futuro ci riserva importanti novità sia nei veicoli dei principi attivi, che in nuove e sempre più efficaci molecole.