Il mondo della bellezza è sempre più green ma attenzione a cosa si compra. I prodotti devono essere certificati e avere etichette chiare: i consigli del Dott. Leonardo Celleno
Le vie del beauty sono davvero infinite. Onde evitare di fare confusione è bene avere delle linee guida che permettono di fare scelte consapevoli. Soprattutto quando ci si addentra nella sfera della cosmesi naturale, un mercato oggi sempre più in crescita. Interessante a tale proposito l’indagine condotta da Human Highway, azienda di ricerche on-line, che ha fatto luce sull’evoluzione di questo comparto che, spesso, si rivela essere pieno di insidie.
Cosmesi naturale, un trend in crescita
Cosa cercano realmente gli italiani? A quanto pare più di 7 consumatori su 10 sarebbero interessati a scelte di acquisto sostenibili. Ebbene sì, vorrebbero essere naturalmente belli. Come? Prediligendo prodotti cruelty free (34,3%) privi di parabeni, conservanti, glutine, olio di palma e tensioattivi (25,3%). Nella wishlist ci sono soluzioni bio-friendly (22,1%) ma anche vegan (11,2%) meglio ancora se etiche (16,3%) e a km 0 (9,2%).
Naturale è sempre buono?
La domanda da porsi prima di tutto è una: cosa si intende per naturale? “Naturale non significa per forza ‘buono‘” – precisa Leonardo Celleno, presidente di AIDECO (Associazione Italiana di Dermatologia e Cosmetologia). “Qualcuno potrebbe dire che un prodotto è naturale perché ad esempio è a base di erbe alpine, salvo poi scoprire che non ne contiene in quantità diversa da altri”.
Dunque, quando si parla di cosmesi naturale, si fa riferimento a prodotti che a sostanze di origine sintetica preferiscono quelle di provenienza naturale. Purché siano ugualmente valide dal punto di vista organolettico.
Attenzione però. Scegliere prodotti naturali non significa scongiurare il rischio di allergie: “I cosmetici in generale, ‘verdi’ o meno, possono essere una fonte importante e comunque non allarmistica” – precisa l’esperto. “Le sostanze più a rischio nel causare dermatiti allergiche (diverse dalle dermatiti irritative, che sono più comuni ma di cui i cosmetici più raramente sono fonte) sono le fragranze, seguite dai conservanti”.
Attenzione al bollino
Bisogna dunque imparare a fare acquisti responsabili. A facilitare il compito potrebbero essere le etichette che devono essere sempre chiare. Celleno infatti consiglia di prediligere prodotti provenienti da aziende certificate dagli enti preposti come ICEA (Istituto per la certificazione etica e ambientale) e CCPB. Occhio dunque al bollino, mai sottovalutare la sicurezza e la qualità di ciò che si intende applicare sulla pelle.
Fonte: stile.it