Bere poca acqua fa male al cuore

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Marco Palma

Una macchina quasi perfetta: eppure perde liquidi. Ma guai se non lo facesse. Il nostro corpo durante l’intero arco di vita ha bisogno di introdurre ogni giorno anzitutto acqua, che dovrà poi eliminare: questo per un ottimale ciclo idrico ed elettrolitico. In estate, complici il grande caldo, l’afa, e di conseguenza la sete, questo apporto idrico deve essere modificato. Ed allora quanto dobbiamo bere e cosa bere in questo periodo? «La quantità di liquidi che dobbiamo introdurre nel nostro corpo varia da individuo a individuo, tenendo presente l’età, le condizioni di salute, il movimento fisico di ognuno di noi. Una persona adulta, sana deve bere non meno di due litri di acqua al giorno dice il prof. Michele Carruba direttore del Centro Obesità dell’Università di Milano distribuiti nell’arco della giornata. Quantità che deve aumentare se la persona fa attività sportiva e quindi aumenta la sua sudorazione. Sottolineo bere acqua, mediamente minerale, così da introdurre il giusto apporto di sali minerali indispensabili al nostro organismo. L’apporto idrico si integra anche con l’alimentazione, in particolare frutta e verdura, o con altre bevande: ma queste ultime non devono sostituire l’acqua».

Dunque in estate due litri di acqua al giorno, con particolare attenzione agli anziani, ai neonati e bambini molto piccoli, ai malati: diabetici e cardiopatici in testa. «Le persone anziane non hanno lo stimolo della sete prosegue Carruba per questo devono essere controllate: io consiglio da sempre due bottiglie di acqua da un litro ciascuno che devono essere comunque bevute dalla persona anche in assenza di sete, da tenere a portata di mano». L’anziano suda meno, si muove meno che un giovane adulto: ma il suo equilibrio elettrolitico può essere più precario «per questo l’acqua è indispensabile a purificare reni, aiutare la digestione, rendere ottimale il sistema cardiocircolatorio». Diversa la situazione per i neonati ed i bambini molto piccoli. «Un neonato ed un bambino fino ad un anno e mezzo o due non parla e quando ha sete piange e basta. E’ il solo modo per far capire un suo disagio e una sua necessità dice il dott. Giuseppe Titti pediatra e l’errore che si commette da parte dei genitori o dei nonni è duplice: non tener presente che oltre al caldo suda per il pannolone, e magari è anche troppo coperto; e poi non farlo bere adeguatamente durante le 24 ore. Quanto? I bambini, anche se piccoli, sanno regolarsi da soli basta non far mancare loro la semplice acqua».

Diverso è il discorso per diabetici e cardiopatici dove un non corretto apporto di acqua può creare «problemi anche molto seri al sistema cardiocircolatorio e renale sottolinea il prof. Carlo Gaudio Direttore dell’attività integrata Cuore e Grossi vasi del Policlinico Umberto I di Roma specie per chi assume diuretici e farmaci ipertensivi. Sarà lo specialista che deve dettare la quantità di acqua necessaria al fabbisogno della persona senza che si possano verificare edemi o ritenzioni idriche. Stando anche attenti al tipo di acqua che si ingerisce nel giusto apporto di sodio e potassio. Così come un rigoroso controllo medico deve essere presente per coloro che sono in dialisi».

Ma un non ottimale apporto idrico può causare problemi anche alla nostra pelle? «Assolutamente sì e di non immediata risoluzione dice il prof. Leonardo Celleno dermatologo del Policlinico Agostino Gemelli di Roma a tal punto che bere poco, e male, durante l’estate provoca uno stress idrico sull’epidermide. Noi perdiamo acqua ogni giorno attraverso le urine e il sudore».

Fonte: ilgiornale.it

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Author: Gigas_aideco