SCHEDA INFORMATIVA COMITATO SCIENTIFICO SICUREZZA DEI CONSUMATORI (CSSC) DELLA COMMISSIONE EUROPEA – MARZO 2017
In quanto consumatori, attraverso l’uso di una vasta gamma di prodotti per l’igiene personale, siamo continuamente espostialle sostanze chimiche. Molti di questi prodotti sono usati con frequenza giornaliera ed in molti modi differenti. Ciò premesso,si assume che i prodotti destinati alla cura della nostra igiene personale e al miglioramento del nostro aspetto non danneggeranno in alcun modo la nostra salute.
Chi si occupa della sicurezza dei miei prodotti cosmetici?
L’uso di ingredienti cosmetici come conservanti, coloranti, tinture per capelli, filtri UV, fragranze e nanomateriali è normato in Europa attraverso il “Regolamento cosmetico”. Già dagli anni Sessanta, un Comitato indipendente di esperti – Comitato Scientifico per la Sicurezza dei Consumatori (SCCS,ScientificCommittee onConsumer Safety) – fornisce pareri alla Commissione Europea sulla sicurezza degli ingredienti cosmetici, per supportare le decisioni normative riguardo gli ingredienti chimici all’interno delle formulazioni cosmetiche, in pratica se possano essere utilizzatio meno ed in quali condizioni.
Come viene valutata la sicurezza di un prodotto?
La nostra pelle è la parte del corpo maggiormente esposta e ci protegge agendo come una vera e propria barriera contro germi, particelle, etc. La pelle, tuttavia, non è una buona barriera contro le sostanze chimiche, alcune delle quali potrebbero non limitarsi a rimanere sulla superficie cutanea e pertantoessere assorbite dall’organismo. Le sostanze chimiche possono altresì essere introdotte attraverso la bocca e/o attraverso le vie respiratorie, per mezzo di prodotti per l’igiene orale o per le labbra, oppure per mezzo di prodotti aerosol o spray. Considerando la frequente ed intima natura del nostro contatto con prodotti per l’igiene personale e prodotti cosmetici in generale, l’esistenza di uno sguardo d’insieme rigoroso sulla loro sicurezza fornisce una salvaguardia vitale per la salute del consumatore.
Il processo di valutazione della sicurezza dei prodotti cosmetici è molto approfondito e tiene conto delle informazioni più dettagliate sulle proprietà fisico-chimiche di ogni ingrediente, sul suo potenziale nel causare reazioni avverse e sull’esposizione del consumatore a tali prodotti. In particolare la valutazione mira ad escludere ogni rischio per la sicurezza che possa derivare dalle sostanze pericolose che vanno dalle sostanze CMR (cancerogene, mutagene otossiche per la riproduzione), alle sostanze che possono rimanere ad accumularsi nell’organismo nel corso del tempo. I nano-materiali (particelle insolubili o bio-persistenti di dimensioni da 1 a 100 nanometri), ad esempio, possono provocare diversi effetti dannosi, comparati alle forme non particolate delle stesse sostanze. Il processo di valutazione della sicurezza assicura anche che quell’ingrediente è sufficientemente puro e non contiene quantità inaccettabili di impurità che potrebbero renderlo dannoso per la salute del consumatore. Inoltre si presta particolare attenzione ai gruppi di popolazione più vulnerabili, quali neonati, bambini, donne in stato di gravidanza, o coloro che possono essere esposti alle sostanze chimiche cosmetiche per motivi professionali, come estetiste o acconciatori.
Questa valutazione di sicurezza richiede il vaglio di tutti i dati disponibili sui possibili effetti dannosi degli ingredienti. La verifica tossicologica è stata svoltaper lungo tempo sugli animali. Ma la sperimentazione degliingredienti cosmetici sugli animali, così come la vendita di prodotti contenenti ingredienti testati sugli animali, è stata vietata in Europa a partire dal luglio 2013. Di conseguenza le valutazioni della sicurezza ora considerano in maniera crescente i dati derivanti dai modelli di sperimentazione non-animale (colture cellulari, modelli computazionali, etc.).
Un Parere positivo dal CSSC, viene dato soltanto quando gli esperti hanno osservato prove sufficienti di sicurezza, in modo da escludere ogni rischio per la salute dei consumatori, alle condizioni d’uso del prodotto previste. Ad esempio, la Commissione Europea ha consentito che venissero commercializzate circa 100 tinture per capelli, ma ne ha vietate altre 180, sulla base di Pareri negativi dell’CSSC, dovuti alla carenza di dati certi sulla sicurezza di queste sostanze.
Dovrebbe essere pertanto rassicurante ribadire che un rigoroso procedimento di valutazione della sicurezza e di autorizzazione si compie sempre in Europa prima che un ingrediente ad uso cosmetico venga ammesso all’interno di ciascuna formulazione, anche se la maggior parte delle persone normalmentenon ci pensa. Tutto ciò è la prova reale della fiducia che i consumatori pongono non solo nei prodotti cosmetici che acquistano ed utilizzano, ma anche nelle autorità cheregolamentano tanto i prodotti quanto le aziende che li producono.
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